IL TEMPO Per
definire questa misura (che non
s'associa soltanto all'usura) ci fu
Aristotele che in quel momento lo chiamò
"numero del movimento"
e Leibniz scrisse ch'è " l'astrazione
di relazioni di successione "
Ma ciò
che conta per misurare, (ed è
requisito fondamentale) è che nel
susseguirsi gli eventi sian regolari e ricorrenti
quindi Aristotele e Leibniz han ragione: ci
vuole il numero e la successione
Si scelse
il giorno solare medio (che al
sorger del sole sembrava un rimedio) cioè il
tempo che impiega la terra a girare e si definì
il "tempo universale"
Ma lo
scienziato caparbio e tenace con
l'attenzione di cui è capace arrivò
presto alla conclusione: del Cesio l'atomo in vibrazione!
Così
l'intervallo di tempo campione è il
tempo che impiega la radiazione a compiere
un numero di oscillazione poco più'
grande di nove milioni.
E mentre
chi "deve", continua a cercare quell’intervallo"
di migliorare, a chi
ancora avesse quel dubbio rispondo: quell'intervallo
si chiama "secondo".
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